Dottor Massimiliano Baggiani

MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA IN OFTALMOLOGIA

Titoli di Studio

  • Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna il 23 Luglio 1984 (110/110 con lode);
  • Specializzazione in Oftalmologia presso l’Università degli Studi di Modena nel 1990 (70/70 con lode).

Altre Esperienze

  • Ha svolto il servizio militare nell’anno 1985/86 come Ufficiale Medico nel Corpo degli Alpini;
  • Nel 1992 ha prestato servizio come aiuto presso la Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Modena;
  • Da allora svolge attività come libero-professionista a Faenza e presso strutture sanitarie come la Domus Medica di San Marino e la Life Cronos di Firenze;
  • Ha preso parte a due missioni umanitarie di assistenza medica gratuita nel 1994 in Albania a Valona e nel 2010 in Ghana a Sogakofe.

 
Gli argomenti di cui si occupa prevalentemente in ambito specialistico sono la chirurgia della cataratta e del glaucoma, la chirurgia laser nelle sue varie forme e le tecniche correttive chirurgiche dei difetti visivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia.

I: Dott. Baggiani, che tipo di attività svolge all’interno della clinica?

B: Svolgo una normale attività di competenza medica, alla quale si aggiunge la chirurgia che oggi si è particolarmente raffinata, evolvendo in specializzazioni sempre più marcate nei vari settori.

I: In che modo si è evoluta l’oculistica negli ultimi anni?

B: Possiamo parlare di oculistica moderna da circa 15 anni, periodo in cui si sono realizzati cambiamenti enormi, dove in questo settore abbiamo assistito ad un’evoluzione straordinaria, forse più che in altri, anche grazie all’aiuto dell’ingegneria e della ricerca aerospaziale, e proprio l’utilizzo di nuovi strumenti consentono oggi di eseguire interventi di miopia, astigmatismo o ipermetropia alla presenza di ingegneri informatici, cosa che fino a qualche tempo fa poteva sembrare fantascienza. Progressi della chirurgia refrattiva con l’avvento del femtolaser, progressi nella chirurgia della cataratta con incisioni sempre più piccole, tagli auto chiudenti e quindi niente più punti di sutura.

I: Che cos’è il femtolaser?

B: Si tratta di un laser pulsato a femtosecondi, introdotto in ambito clinico circa 5 anni fa, che utilizza luce infrarossa con impulsi dell’ordine del miliardesimo di secondo, la cui azione determina trattamenti estremamente precisi con la massima sicurezza. Questa sicurezza è legata all’azione non meccanica dell’incisione, quindi una sostituzione dell’incisione a mano con precisione assoluta, scongiurando il rischio di toccare parti non interessate, al minimo volume di tessuto ablato ed all’altissima riproducibilità dei risultati, il tutto senza margine d’errore.

I: Quali sono le sue competenze d’elezione?

B: Direi senz’altro cornea, cataratta e glaucoma i capitoli che maggiormente mi appassionano; patologie per le quali l’utilizzo del femtolaser mi permette di affermare che sono rare le situazioni in cui il difetto non possa essere eliminato totalmente.

I: Cosa si può dire dell’intervento di cataratta oggi?

B: I cambiamenti in questo ambito sono radicali, non soltanto per l’intervento in se, i materiali e i tempi di ripresa. L’approccio chirurgico fino a qualche anno fa era consigliato soltanto con cataratta matura, oggi lo specialista invita il paziente a sottoporsi all’intervento nella fase iniziale della patologia, con un punto di forza in più che è quello di poterlo sostenere in anestesia locale, con farmaci che non vengono più iniettati, con tempi di recupero fisico stimabili in alcune decine di ore e un recupero visivo rapidissimo.

I: Quando si parla di cataratta si pensa subito a persone non più giovani, è ancora così?

B: I tempi d’insorgenza della cataratta sono un po’ anticipati rispetto al passato per cause non del tutto note. Certo è che i raggi ultravioletti, l’assunzione di alcuni farmaci ed in particolare del cortisone, possono esserne la causa.

I: Come sono fatti i cristallini artificiali?

B: I cristallini utilizzati sono costituiti da materiali atossici che entrano in armonia biologica con il tessuto dell’occhio in maniera assoluta. Parliamo di polimeri di silicone o acrilico con memorie di forma. Un mondo in continua evoluzione che oggi si avvale di materiali multifocali che, arrotolandosi su se stessi dopo aver consentito passaggi sempre più millimetrici, si aprono e auto-posizionano.

I: Un’altra patologia per la quale si sono raggiunti risultati così sorprendenti?

B: Sicuramente la miopia. Gli interventi di miopia non hanno più quegli effetti indesiderati, come gli aloni o la fluttuazione della vista, che con i vecchi laser bisognava mettere in conto. La guarigione un tempo era stimata in qualche settimana, oggi in qualche ora. La tecnica ha subito altre evoluzioni per le quali non si opera più sulla superficie corneale ma al di sotto, evitando così di toccare i nervi con tutti i vantaggi che questo comporta.

I: Possiamo fare una classificazione di patologie per fasce d’età?

B: Nei bambini le patologie congenite e lo strabismo , più avanti in adolescenza, i difetti visivi, l’adulto giovane se non ci sono stati problemi da bambino o problemi ereditari è in quella fase di stabilità per la quale comunque un controllo ogni tanto non è mai da escludere. Dai 40 anni in su, è consigliabile farsi visitare con una certa periodicità perché possono insorgere patologie più insidiose come ad esempio il glaucoma.

I: A proposito di bambini, quando è consigliabile la prima visita oculistica?

B: Le visite per lo screening dello strabismo fino a una dozzina d’anni fa venivano consigliate entro i tre – quattro anni, ora abbiamo abbassato questa soglia con visite già alla nascita, anche se le forme congenite, cosiddette pure, si manifestano intorno al sesto mese di vita. Il glaucoma congenito può essere diagnosticato entro i primi mesi di vita.

I: Perché il glaucoma è insidioso?

B: Perché non da sintomo di se, è infatti chiamato il ladro silenzioso della vista per il quale le cause non si conoscono del tutto, se non quelle ereditarie e quelle legate all’evoluzione di alcune malattie. Oggi non si parla più di glaucoma al singolare ma di più tipi di glaucoma. Le grandi classificazioni sono due: il glaucoma ad angolo aperto e quello ad angolo stretto. Il primo non da sintomi ma è progressivo e più ostico nella terapia. Il secondo è più rapido all’insorgenza e porta, se non curato, a danni gravissimi o irreversibili, ma la terapia è risolutiva.

I: Che tipo di disturbi può presentare la retina?

B: La retina può essere colpita da alcune malattie con possibili gravi ripercussioni sulla vista, diverse a seconda della zona interessata; tra queste anche malattie vascolari o degenerative conseguenti a patologie come ad esempio ipertensione e diabete. Alcune problematiche, delle quali spesso non ci si accorge perché nella parte più periferica della retina come piccole rotture o fori, vengono trattate con il laser. Trascurare questi situazioni potrebbe portare al distacco della retina che è un evento certamente drammatico, ma la chirurgia in tal senso, se attuata in tempo utile e da mani esperte, da risultati positivi nell’ottanta per cento dei casi. Il futuro potrebbe riservarci grandi sorprese, si sta infatti studiando la retina artificiale che risolverà i problemi di persone con malattie molto gravi come la retinite pigmentosa o di chi ha subito danni irreversibili.

I: Un consiglio di carattere generale?

B: La salute, è scontato dirlo, è il bene più prezioso; oggi prevenire in molti casi è possibile; per quanto riguarda la vista è facile incorrere nell’errore di recarsi dall’oculista esclusivamente quando si avverte un disagio. Il mio consiglio è quello di rivolgersi con fiducia allo specialista con una certa periodicità proprio per scongiurare e curare nei giusti tempi e con le dovute modalità anche quelle patologie delle quali spesso non ci accorgiamo.

Federica Polese